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12 Dicembre 1969: Milano

ore 16.37 esplode una bomba nella sede della Banca Nazionale dell’Agricoltura in Piazza Fontana. Muoiono diciassette persone: Giovanni Arnoldi, Giulio China, Eugenio Corsini, Pietro Dendena, Carlo Gaiani, Calogero Galatioto, Carlo Garavaglia, Paolo Gerli, Vittorio Mocchi, Luigi Meloni, Mario Pasi, Carlo Perego, Oreste Sangalli, Angelo Scaglia, Carlo Silvia, Attilio Valè, Gerolamo Papetti..

Ottantotto rimangono ferite.

Altre tre bombe esplodono a Roma alle 16.55, alle 17.20 e alle 17.30 : diciassette i feriti.

Un’altra, inesplosa e fatta brillare, cancellando così possibili prove sulla provenienza dell’ordigno, fu trovata nella sede milanese della Banca Commerciale Italiana.

Nel giro di poco meno di un’ora, siamo di fronte ad una strage. Una strage considerata come la prima della Strategia della Tensione.

Il periodo storico lo conosciamo tutti, è quello della contestazione studentesca ed operaia.

Le indagini si muovono subito verso l’ambiente anarchico, infatti, lo stesso giorno della strage, viene arrestato un ferroviere anarchico: Giuseppe Pinelli.

Pinelli, verrà tenuto in arresto per tre giorni, nei quali verrà continuamente interrogato sulla strage, nonostante la legge non preveda un fermo così lungo senza uno straccio di prova, nei quali verrà continuamente tenuto sveglio e, senza poter vedere la sua famiglia.

15 Dicembre 1969: Questura di Milano

Sono passati tre giorni dalla strage. Pinelli viene interrogato nell’ufficio del commissario Calabresi.

Oltre a Calabresi , del quale non si è mai accertata la presenza….salvo testimonianza del compagno anarchico di Pinelli – Pasquale Valitutti – , vi erano altri 3 o 4 agenti.

Siamo al 4° piano della questura di Milano, Pinelli, messo alle strette, saputo del falso arresto di Valpreda, corre in mezzo ai 3-4 agenti ( più Calabresi ), scarta una sedia, fa un salto in lungo sulla scrivania,e, si butta dalla finestra con un triplo carpiato degno della medaglia d’oro alle Olimpiadi,che, la notte del 15 Dicembre nella questura di Milano era aperta.

Si sa, il caldo di Dicembre a Milano è micidiale, soprattutto la notte.

Questa , in pratica, una delle tante versioni dei presenti. Un po’ come Peppino Impastato che si è spaccato da solo la testa, si è legato ai binati della ferrovia e si è fatto saltare in aria, un po’ come Gian Giacomo Feltrinelli che è saltato in aria preparando un attentato sui tralici dell’Enel.

Certo.

Un’altra è stata che Pinelli, si trovasse di fronte alla finestra ( sempre aperta in quella calda notte di metà dicembre ),e, per un malore, fosse precipitato dalla finestra; per inciso, la sentenza finale del 27 Ottobre 1975, sulla sua morte ha stabilito che questa sia la versione reale,e, gli agenti presenti nell’ufficio del Commissario Calabresi erano stati promossi.

Ma…..

Le tante versioni dei presenti, la testimonianza di un giornalista del quale ora mi sfugge il nome e che ha sentito il tonfo del corpo senza nessun urlo, e, soprattutto, una prova su tutte, ovvero, la mancanza di escoriazioni nelle mani di Pinelli ( chiunque, da qualunque altezza, quando cade mette di fronte a se le mani ), lasciano intendere che il Pinelli sia precipitato privo di sensi, infatti, la versione più credibile, per quanto mi riguarda, è quella degli anarchici.

Pinelli, fu colpito dai presenti, venne fatto svenire, fu aperta la finestra e fu gettato giù dal quarto piano della questura. Il primo sospettato era stato fatto fuori, anzi, si era ucciso, e dunque aveva decretato la sua colpevolezza.

16 Dicembre 1969: Milano.

Valpreda viene realmente arrestato. Un tassista, avrebbe detto che uscì dal suo taxi con una grande valigia poco prima dell’attentato.

Giornali e tv, titolano che il mostro è stato preso.

Saragat gongola.

Col il suo arresto, però, successivamente, si arriva alla pista nera, Ventura e Freda, appartenenti ad Ordine Nuovo vengono arrestati e processati senza nessuna sentenza che arrivi alla condanna.

Inutile, a mio avviso nominare qua tutti i successivi indiziati, tra i quali vi fu Licio Gelli e Pini.o Raut

12 Dicembre 2008

A trentanove anni dalla strage,per la legge, non c’è nessun colpevole. E, i parenti delle vittime sono state condannate a pagare le spese processuali.

Per chi ha un pizzico di cervello, ci sono i colpevoli, così come per tutte le stragi di quell’ epoca

Pinelli è stato ucciso innocente, come titola la lapide originale che era stata fatta togliere dal Sindaco Alberini a Piazza Fontana.

Diciassette persone, sono state uccise e ottantotto ferite innocenti dallo Stato e dall’estrema destra.

Qualcuno era comunista perché Piazza Fontana, Brescia, la stazione di Bologna, l’Italicus, Ustica eccetera, eccetera, eccetera

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